Spesso è difficile riconoscere una cannabis di qualità.
Per questo abbiamo intervistato uno dei più importanti esperti Italiani sull’argomento che negli anni, anche come coltivatore, ha accumulato un bel po’ di esperienza sul tema.
Questi sono i consigli che ha condiviso con noi:
ANALISI VISIVA
Prima di tutto, per capire la qualità della marijuana legale, è fondamentale l’analisi visiva: il fiore deve avere un colore vivo, essere ricco di tricomi, e non troppo ‘aperto’. Nella canapa di qualità i pistilli sono di colore giallo, arancio o rosso scuro, ma sempre e comunque brillanti.
La presenza di foglie, se ricoperte di tricomi non è un elemento negativo: al contrario le cosiddette ‘sugar leaf’ sono parte integrante dell’infiorescenza e garantiscono un ulteriore apporto di resina.
ANALISI TATTILE
Al tatto una bella cima è leggermente appiccicosa e secca al punto giusto ma non fino a sbriciolarsi.
ANALISI OLFATTIVA
L’aroma dev’essere intenso e persistente senza sentori di muffa e agenti chimici, sia all’olfatto che al gusto.
Quanto agli effetti, sono legati al profilo terpenico e al bilanciamento dei cannabinoidi: se facilmente riconoscibili fin dalla prime boccate siete al cospetto di una cannabis di qualità.
Una buona genetica, metodi di coltivazione naturali e una concia adeguata sono il modo migliore per ottenere una ottima canapa, che non gratta in gola e non causa mal di testa.
IN CONCLUSIONE
Come succede anche per il vino e molti altri prodotti da degustazione, per riconoscere la marijuana legale di qualità è fondamentale provarne sempre di nuove: la ricerca costante, se accompagnata da un’analisi lucida e consapevole è sempre garanzia di una valutazione efficace.